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L’Era della post-viralità: i contenuti di nicchia una nuova realtà dei social media

L’Era della post-viralità: i contenuti di nicchia una nuova realtà dei social media
  • PublishedMaggio 2, 2024

Come ben sappiamo il mondo dei social si evolve rapidamente, ed è per questo che diversi giornali, come il Washington Post hanno iniziato a parlare di un nuovo fenomeno che si sta vedendo da un po’ di tempo nel settore, quello della “viralflazione”.

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Questo termine è stato coniato recentemente per descrivere proprio l‘inflazione della viralità nei contenuti dei social media, situazione che potrebbe portare al consolidarsi e portare a una nuova era per il marketing digitale.

L’attenzione si sta spostando dai grandi numeri e dalle metriche impressionanti verso un approccio più mirato e qualitativo.

Questa trasformazione è evidente nel recente lancio di servizi e contenuti sempre più ultra-specializzati in settori molto verticali. Una trasformazione che riguarda anche l’azione delle aziende verso i loro clienti, ad esempio negli Stati Uniti una compagnia aerea ha promesso di rivoluzionare l’esperienza di volo per cani e i loro proprietari.

La viralità massiva è in declino?

La viralità, un tempo il Santo Graal del marketing digitale per i social media, sta perdendo il suo fulgore originario. Le piattaforme social si sono moltiplicate e frammentate in innumerevoli nicchie, ognuna con il suo pubblico specifico e i suoi interessi distinti.

Questa ipersegmentazione rende sempre più difficile per un contenuto raggiungere l’ampia diffusione di una volta. La “coda lunga” del marketing, un concetto reso popolare da Chris Anderson vent’anni fa, illustra bene questa evoluzione: piuttosto che inseguire un grande numero di consumatori generalisti, i marchi trovano maggior successo rivolgendosi a piccole comunità fortemente interessate.

Il Caso di Bark

Bark, un colosso degli accessori per animali domestici, sta inseguendo proprio questa rinnovata esperienza iper-segmentata nel campo del marketing.

Come accennato, l’introduzione del loro servizio aereo dog-friendly, che include amenità di lusso come champagne analcolico per cani e sedili massaggiatori, non punta a cifre strabilianti di clienti ma a consolidare la fedeltà in una comunità ben definita e finanziariamente potente.

Dave Stangle, vicepresidente del marketing di Bark, ha sottolineato che il loro obiettivo non è tanto l’espansione indiscriminata quanto il rafforzamento del legame con i clienti che già apprezzano i loro prodotti.

L’importanza del marketing di nicchia

Il passaggio da una strategia di mass market a una focalizzata su nicchie specifiche può essere visto come una risposta ai cambiamenti nelle dinamiche dei social media.

Piattaforme come TikTok e Instagram hanno affinato i loro algoritmi per favorire contenuti che generano un elevato coinvolgimento in comunità specifiche piuttosto che numeri vasti ma superficiali. Questo ha portato i marchi a riconsiderare cosa significhi realmente “andare virale”.

La trasformazione del paesaggio digitale suggerisce una nuova formula per il successo: meno è meglio. Concentrarsi su gruppi più piccoli ma più impegnati può non solo aumentare la lealtà del cliente ma anche garantire un ritorno sull’investimento marketing più sostenibile e misurabile.

In questo scenario, la viralità non si misura più solo in termini di vastità ma di risonanza e rilevanza all’interno di comunità ben definite.

I marchi attenti alle evoluzioni del marketing stanno scoprendo che il vero valore risiede non nella quantità ma nella qualità delle connessioni che riescono a creare e mantenere nel tempo.

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