Intervista di Antonella Spanu, ArtEmpact: “Il nostro obiettivo è creare opportunità per tutti e valore per le imprese”

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Nel vibrante mondo dell’arte e della creatività, emergono nuovi protagonisti pronti a riscrivere le regole del gioco. Tra questi, ArtEmpact si fa strada come una piattaforma innovativa che intende sfruttare la tecnologia per abbattere le barriere tradizionali e creare nuove opportunità nel settore creativo.

Antonella Spanu, una delle menti dietro questa rivoluzionaria piattaforma, ci svela oggi la visione, l’ispirazione e il funzionamento di ArtEmpact, sottolineando come l’arte e la tecnologia possano collaborare per creare un impatto positivo nel mondo degli affari e oltre. Scopriamo insieme come la fusione di creatività e tecnologia stia cambiando il panorama artistico e imprenditoriale contemporaneo.

Buongiorno Antonella, grazie per averci concesso questa intervista. Iniziamo subito dal cuore del progetto. Cosa ti ha spinto a creare ArtEmpact?

“ArtEmpact nasce da un desiderio di cambiare un sistema molto chiuso in sé e nella quale si dipende soprattutto dalle persone che si conoscono durante il proprio percorso, sto parlando del settore creativo.

Al suo interno abbiamo differenti micro settori: moda, arte visiva, musica, cinema e tanti altri. Nel mio caso, io provengo da studi umanistici, ho fatto il DAMS di Bologna, per poi specializzarmi in economia delle industrie creative a Milano e inizialmente non pensavo che la prassi e i percorsi super lunghi e faticosi fossero la normalità, a meno che ovviamente non si conoscesse la persona giusta.

Dopo la pandemia, non trovando lavoro, decisi di intraprendere un percorso nel digital marketing. Quando iniziai a lavorare negli altri settori, mi sono domandata come mai il circuito dell’arte non funzionasse alla stessa maniera, allora feci una ricerca, e scoprii che anche gli artisti volevano altre possibilità e volevano cambiare.

Per questo nasce ArtEmpact, un luogo dove tutti, di tutti i settori possano conoscere un mondo che ha avuto sempre difficoltà a esporsi e con cui potrebbero nascere le più interessanti e innovative collaborazioni.

Il nostro obiettivo è creare opportunità per tutti e valore per le imprese”.

 Come funziona esattamente ArtEmpact e in che modo differisce dalle altre app di job matching?

ArtEmpact è un mix di tante piattaforme e app che conosciamo, dalla ricerca del lavoro come Linkedin, al matching come Tinder, per citarne le più famose. ArtEmpact si basa sulla trasparenza, gli utenti devono farci sapere che sono reali, questo per evitare perdite di tempo e false proposte, ma soprattutto, aziende e creativi si scelgono, da entrambi le parti, è un match. Ma non voglio spoilerare troppo, va provata!

Parliamo di sostenibilità sociale e supporto agli artisti emergenti. Come ArtEmpact contribuisce a questi aspetti?

“ArtEmpact vuole seguire i 17 obiettivi stilati dall’Unione Europea, in particolare il numero 5, l’8, il 10. Parità sociale e lavoro dignitoso sono tra i motivi principali che ci hanno spinto a creare una piattaforma che permetta di dare il giusto peso e rispetto al candidato. Spesso si pensa che siano le aziende a scegliere, ma alla fine sono sempre i candidati ad avere l’ultima parola e vogliamo eliminare questa barriera e il concetto di dipendenza. Tutti e tutte, di tutti i generi, possono e devono trovare il posto giusto per loro e le realtà lavorativa meritano una crescita proficua circondate da collaboratori felici. Inoltre, pensiamo di voler sempre più focalizzare questi temi sul lavoro, i valori, il tempo e le passioni, realizzando successivamente eventi e workshop dedicati per creativi e aziende”.

Il tuo team sembra essere una fusione perfetta tra creatività e tecnologia. Puoi dirci di più su come lavorate insieme?

“In effetti è vero, abbiamo dei background e storie totalmente diverse e questa è la nostra forza. Lavoriamo completamente da remoto, ci aggiorniamo una volta a settimana con un weekly team e cerchiamo di incontrarci in vari posti come a Milano, nelle Marche o in Sardegna!

Il nostro team è anche un gruppo di amici che si sprona a vicenda e soprattutto sa anche lavorare in autonomia, nessuna traina nessuno, si lavora per il piacere del progetto e la voglia di risolvere il problema. Siamo attualmente aperti a trovare nuovi ragazzi che vogliano partecipare a questa avventura”.

Con l’arte e la creatività al centro della vostra piattaforma, come assicurate che la tecnologia non oscuri l’importanza della connessione umana nella creazione artistica?

“La tecnologia è solo un mezzo, comunicazione e trasparenza sono le basi per connettere due persone che stanno ricercando un valore aggiunto. Gli artisti avranno il loro spazio per creare la loro arte, ed entrambe le realtà possono scegliersi insieme in maniera trasparente, chiarendo prima cosa si desidera. In questo specifico caso la tecnologia aiuta proprio a far matchare persone con lo stesso spirito, gli stessi valori e quella sensibilità nel comprendere l’importanza della creazione artistica”.

  1. Quali sono attualmente le collaborazioni tra artisti e realtà aziendali che secondo lei hanno avuto un maggior impatto e che le sono piaciute maggiormente?

«Direi che ne possiamo vedere diversi esempi, ne faccio 3:

  • Illy Art Collection, il storico brand del caffè ha da più di 30 anni investito in collezioni di tazzine in limited edition collaborando con artisti emergenti e internazionali e non solo. Quest’anno hanno presentato la nuova collezione all’ArcOMadrid una delle principali esposizioni internazionali d’arte contemporanea di Spagna.
  • Il progetto OhArt del brand di cosmetici espressOH, un percorso che ha portato il brand a collaborare e ad iniziarsi all’arte, al fine di supportare la crescita artistica di giovani artisti, italiani e internazionali, soprattutto emergenti e contribuendo alla diffusione della cultura sul territorio.
  • Millionaire e le sue copertine mensile disegnate da illustratori e grafici. La famosa rivista nel panorama startup è una collezione esclusiva di disegni e stampe realizzate da artisti diversi ogni mese! Ciascuno di loro ha la possibilità di raccontare il suo perché in tema con l’argomento del mese, rendendo la rivista Millionaire ancora più attraente dai suoi lettori.

La lista potrebbe continuare, ma come abbiamo potuto vedere dalle nostre ricerche, le collaborazioni creative riportano un aumento del fatturato del 19% ripreso dal rapporto dell’Associazione Italiana Comunicazione Pubblicitari!»

Quali sono i tuoi piani futuri per ArtEmpact? Ci sono nuove funzionalità o partnership in cantiere?

«Siamo un progetto nascente, in questo momento stiamo ultimando il nostro MVP e abbiamo l’intenzione di costruire la nostra community. Abbiamo già un piano per il premium e altre funzionalità che adesso preferisco non spoilerare. Per quanto riguarda le partnership, prevediamo di organizzare nuovi eventi sia online che offline con professionisti del settore, probabilmente a Milano, per questo vi invito a seguirci!»

I dati mostrano che le imprese che collaborano con artisti vedono un aumento del fatturato. Perché, secondo te, la collaborazione con gli artisti è così vantaggiosa per le imprese?

«Penso che il discorso sia più semplice di quello che si pensi, alla fine è legato al marketing delle emozioni. Ad esempio: Illy ha realizzato la sua collezione di tazzine realizzate da degli artisti, questo porta l’emozione dell’esclusivo e della rarità. Pensiamo a tutti gli oggetti che compriamo o le esperienze che preferiamo perché pensiamo siano più belli grazie a quella estetica oppure a quella emozione che quel qualcosa di bello ci fa provare rispetto ad una esperienza o prodotto basico. L’arte porta emozioni ed interpretazioni che un normale prodotto o servizio standard non porterebbe. Oramai il marketing e i business si stanno focalizzando sul marketing esperienziale e delle emozioni e per essere originali in questo marasma di opportunità, ci vuole un occhio puro, quello dell’artista. Oltre a questo lato commerciale, aggiungo il rapporto esperienzale per un artista che può contaminarsi con altri pubblici e far conoscere il suo lavoro al di fuori della solita sfera, creando così opportunità per se stesso e il suo messaggio».

Infine, un messaggio per coloro che stanno considerando di preregistrarsi su ArtEmpact?

«Che tu lavori o sei proprietario di una azienda o sei un artista o un musicista, non fermarti alle apparenze del suo settore, la tua prossima soddisfazione lavorativa potrebbe derivare da una curiosità e da una contaminazioni di stili che potrebbe posizionarti e differenziarti diversamente dagli altri. Come? Unendo settori che non si sono ancora parlati, quello dell’arte e del business, per questo immagina che la rivoluzione del tuo lavoro è a portata di un semplice match, tutto parte dalla voglia di migliorarsi e aprirsi ad un mondo».

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