Come padre di due figli, una giovane donna di 19 anni e un ragazzo di 18, non posso fare a meno di interrogarmi su come meglio supportare la mia famiglia in questo periodo di grande trasformazione. Questa è un’era caratterizzata da potenti catalizzatori di cambiamento, come l’intelligenza artificiale, una tecnologia di cui i miei figli già fanno abbondante uso. Tuttavia, permane il problema della fragilità giovanile, una questione che, sebbene possa non coinvolgere direttamente un individuo, tocca inevitabilmente coloro che gli sono vicini, rischiando di travolgere chiunque si trovi nelle immediate vicinanze.
La stabilità emotiva diventa fondamentale, non solo per il loro benessere individuale, ma per il tessuto stesso della nostra società.
Ogni problema sembra risolvibile con una app, però la fragilità dei giovani resta un nodo irrisolto. Secondo l’UNICEF, circa il 20% degli adolescenti a livello globale subisce forme di bullismo, con conseguenze devastanti sulla loro salute mentale. In Italia, il 31,9% degli studenti tra i 15 e i 19 anni ha riferito di aver subito bullismo almeno una volta.
Il Bullismo: Un Problema Gravissimo
I dati allarmanti evidenziano che il bullismo non è solo un disagio passeggero: può portare a conseguenze gravi come ansia, depressione e persino pensieri suicidari. Uno studio dell’OMS rivela che le vittime hanno un rischio fino a tre volte maggiore di sviluppare disturbi mentali.
“Il bullismo non è solo un disagio passeggero”
Questa frase evidenzia la gravità del problema. Non si tratta solo di un momento difficile che passerà, ma di una condizione che può lasciare segni profondi e duraturi sulla psiche dei giovani. La consapevolezza di questo problema è il primo passo verso la ricerca di soluzioni efficaci. Per alcuni personaggi famosi che oggi con il successo conclamato dichiarano di essere stati vittime del bullismo e di aver saputo affrontarlo, milioni di giovani si avvitano sempre di più in un girone dantesco di disperazione.
Lo Stigma della Salute Mentale
Un altro aspetto cruciale è lo stigma associato alla salute mentale. Il pregiudizio che chi ha problemi di salute mentale sia “malato di mente” allontana molti da strutture e professionisti capaci di aiutarli. Anche se lo Stato italiano ha introdotto un bonus Inps “Psicologo 2025” di 50 euro per seduta fino ad un massino di 1.500 euro per beneficiario per supportare chi ha bisogno, non tutti ne usufruiscono, proprio a causa di questo stigma. È fondamentale analizzare il perché di questi pregiudizi per favorire un accesso più ampio alle cure e al supporto necessari.
“Combattere lo stigma per un accesso più ampio alle cure”
La frase chiave sottolinea l’importanza di superare i pregiudizi per permettere a tutti di accedere ai servizi di salute mentale. Solo abbattendo queste barriere culturali possiamo garantire che chi ha bisogno di aiuto lo ottenga.
Il Ruolo della Tecnologia
È chiaro che non possiamo affidarci solo alla tecnologia per risolvere questi problemi. Serve un intervento che coinvolga famiglie, scuole e istituzioni. I genitori, spesso impreparati, devono essere supportati nel riconoscere i segnali di disagio e nel fornire aiuto adeguato. Però devono a loro volta riconoscere che loro in primis sono chiamati alla risoluzione del problema facendosi carico delle responsabilità genitoriali. Dare la colpa alla società oppure alla tecnologia non serve.
L’Importanza dell’Empatia
La società deve promuovere un ambiente di empatia e sostegno, andando oltre la superficialità delle soluzioni immediate. Il cambiamento culturale è essenziale: dobbiamo educare al rispetto e alla comprensione, costruendo una società che metta al centro l’essere umano.
Il Ruolo delle Famiglie e delle Scuole
Le famiglie e le scuole giocano un ruolo cruciale nel supportare i giovani. È importante che i genitori siano preparati a riconoscere i segnali di disagio nei loro figli e a fornire il supporto necessario. Nascondere l’evidenza perché si è troppo impegnati nel lavoro e non si ha più tempo per “ascoltare” pone un muro con il giovane invalicabile con il tempo. Le scuole, dal canto loro, devono implementare programmi educativi che insegnino il rispetto e l’empatia, e che creino un ambiente sicuro per tutti gli studenti. Però non si può delegare alla scuola o agli educatori la grande responsabilità di educare i propri figli.
Le Iniziative dello Stato
Le iniziative dello Stato, come il bonus per il supporto psicologico, sono un passo nella giusta direzione. Tuttavia, per essere realmente efficaci, devono essere accompagnate da una campagna di sensibilizzazione che aiuti a combattere lo stigma associato alla salute mentale. Solo così potremo garantire che chi ha bisogno di aiuto lo ottenga senza timore di essere giudicato.
Un Imperativo per il Futuro
Affrontare la fragilità dei giovani è un imperativo, perché il vero progresso si misura con il benessere delle future generazioni, non solo con l’innovazione tecnologica. È necessario un approccio olistico che coinvolga tutti gli attori della società: famiglie, scuole, istituzioni e comunità. Così possiamo sperare di creare un ambiente migliore che permetta ai giovani di prendere in mano la loro vita e con essa le decisioni che ne conseguono. La tecnologia ha trasformato molti aspetti della nostra vita, ma non può risolvere tutto. La fragilità dei giovani richiede un impegno collettivo e una maggiore consapevolezza.