Emplifi: i consumatori cercano i brand sui social media per promozioni e offerte

I social media continuano ad essere tra le leve di marketing più potenti e rilevanti per i brand che vogliono costruire delle connessioni dirette con il proprio pubblico.
A confermarlo anche l’ultimo report pubblicato da Emplifi, intitolato Social Pulse 2025, che raccoglie e analizza le risposte di 1.000 utenti per riuscire a tracciare un quadro aggiornato delle abitudini e delle aspettative degli utenti verso i brand online.
Il dato più significativo? I consumatori seguono i brand principalmente per restare aggiornati su offerte e promozioni.
L’importanza della relazione brand-utente
Non dobbiamo considerare i social media semplicemente come luoghi di interazione sociale, questi sono diventati un punto di contatto molto importante tra i consumatori e le aziende. Miliardi di persone, infatti, vi accedono ogni giorno per informarsi, condividere esperienze e, sempre più spesso, scoprire nuove opportunità di acquisto.
Il report di Emplifi conferma questa tendenza: il motivo principale per cui gli utenti decidono di seguire un marchio sui social è ricevere aggiornamenti su sconti, promozioni e offerte speciali. Seguono, in ordine di importanza, contenuti utili, aggiornamenti di prodotto e la possibilità di partecipare attivamente alla community del brand.
Questo significa che la promessa di valore tangibile, immediato e misurabile è ciò che guida la scelta degli utenti. I contenuti ispirazionali o istituzionali? Utili, ma solo se bilanciati da un’offerta concreta.
Offerte, coinvolgimento e UGC: il mix vincente
Il report entra nel dettaglio dei fattori che determinano l’attività di acquisto degli utenti. Tra questi spiccano tre elementi:
- Offerte esclusive
- Contenuti generati dagli utenti (UGC)
- Coinvolgimento diretto con il brand
In pratica, i consumatori vogliono sentirsi parte attiva del dialogo e percepire un vantaggio reale nel seguire un marchio. Le promozioni diventano quindi una vera e propria leva relazionale, e non solo uno strumento di vendita.
Il potenziale dei contenuti UGC, inoltre, è sempre più centrale: vedere altri utenti reali che interagiscono con il prodotto crea fiducia e aumenta la probabilità di acquisto.
In questo contesto, stimolare e ripubblicare contenuti generati dalla community non è più una semplice “strategia simpatica”, ma una scelta performante.
L’era della reattività: quando la risposta diventa reputazione
Se la presenza social è necessaria, avere una reazione tempestiva è uno standard molto importante. Infatti, Emplifi rileva che il 32% dei consumatori si aspetta una risposta ai messaggi diretti entro un’ora. È un dato che, seppur ambizioso, è oggi consolidato da molti brand che hanno scelto di investire nel customer care digitale.
In un contesto di iperconnessione, dove l’attenzione è un bene scarso e la concorrenza è a un clic di distanza, la velocità di risposta diventa un fattore competitivo. Ritardare significa deludere, e ogni interazione mancata può trasformarsi in una recensione negativa o, peggio, in un cliente perso.
Per i brand, diventa cruciale definire aspettative chiare, adottare chatbot intelligenti per le prime risposte e investire in team di social care capaci di gestire i flussi in tempo reale.
Quanto spesso pubblicare? Il ritmo giusto per restare rilevanti
Un altro elemento analizzato nel Social Pulse 2025 riguarda la frequenza di pubblicazione. Il report evidenzia che gli utenti apprezzano una presenza costante, ma non invasiva: pubblicare più volte alla settimana è la soglia ideale per mantenere alta l’attenzione, mentre postare una sola volta alla settimana è percepito come insufficiente.
Allo stesso tempo, sovraccaricare il feed può ottenere l’effetto opposto: saturare lo spazio dell’utente rischia di generare fastidio e portare all’unfollow.
Il punto di equilibrio sta nel capire le abitudini della propria audience e variare i contenuti: offerte, tutorial, momenti di backstage, UGC, ma sempre con una linea editoriale coerente.
La nuova social strategy è data-driven
Il valore di un report come quello di Emplifi non risiede solo nei dati, ma nel modo in cui può orientare le scelte operative dei team marketing. Oggi non basta “essere sui social”: occorre esserci per i motivi giusti, al momento giusto e con contenuti mirati agli interessi reali della propria community.
Offerte, coinvolgimento, velocità di risposta e pubblicazioni costanti non sono più optional, ma pilastri di una strategia di comunicazione efficace. E se i dati parlano chiaro, è compito dei marketer ascoltarli e trasformarli in azione.
Il nuovo rapporto Social Pulse 2025 ci ricorda una verità semplice ma spesso trascurata: le persone seguono i brand perché si aspettano qualcosa. Che sia uno sconto, un contenuto utile, un’interazione sincera o un’esperienza esclusiva, il compito delle aziende è soddisfare queste aspettative con professionalità e tempestività.
Essere “Sociable”, dunque, non significa solo avere un profilo attivo, ma costruire una relazione solida e trasparente con la propria community, fatta di reciprocità, valore e attenzione.