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Esportazioni di beni ambientali: l’Italia al secondo posto in Europa

Esportazioni di beni ambientali: l’Italia al secondo posto in Europa
  • PublishedGiugno 24, 2023

Negli ultimi tempi c’è molta più attenzione nei confronti dei beni ambientali. Si è diffusa una maggiore sensibilità nei confronti di quelle misure che possono essere davvero importanti per avere un impatto minore o comunque in generale più positivo sull’ambiente.

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Secondo il rapporto di Sace, che ha preso in considerazione le esportazioni dell’Italia, è stato evidenziato proprio il rapporto del nostro Paese con i beni ambientali, intendendo per questi tutti quelli collegati alla protezione dell’ambiente e alla sostenibilità. Sono emerse delle notizie molto interessanti, che mostrano come le aziende italiane stiano rivalutando l’importanza dell’export dei beni ambientali.

I vantaggi per le aziende italiane con i beni ambientali

Le parole chiave per definire questo rapporto delle aziende italiane e le esportazioni sui beni ambientali sono tante. In particolare si parla di innovazione, di digitalizzazione e di investimenti nella transizione energetica. Già da questo punto di vista si stanno raggiungendo degli ottimi risultati, in quanto nel 2023 le aziende hanno potuto investire 660 miliardi di euro, registrando una crescita che è pari quasi al 7%.

Le prospettive sono buone anche per il futuro, in quanto nel 2024 l’andamento dovrebbe essere lo stesso. Il problema è che dal 2025 al 2026 si dovrebbe accelerare questo processo già in atto, in modo da registrare una crescita del 14% l’anno.

Ma cosa sono i beni ambientali a cui si fa riferimento? Ce ne sono di vari generi, come, per esempio, i biocarburanti, le auto ibride, le automobili elettriche, le batterie senza mercurio, i convertitori catalitici.

Il riassestamento delle catene del valore

Si tratta, secondo gli esperti, di investire soprattutto in quello che si potrebbe definire come un riassestamento delle catene del valore. Non si tratta di rinnegare completamente la tradizione, ma di adattarsi ai cambiamenti attuali e per il futuro, puntando su quel concetto molto importante oggi, che è quello della ri-globalizzazione.

L’Italia è al secondo posto in Europa per export di beni ambientali e potrebbe fare ancora di più, per acquistare sempre più valore nella classifica mondiale e trovare così margini di crescita molto importanti in vari settori di investimenti. Per esempio, i principali settori su cui si potrebbe puntare per individuare margini di crescita fondamentali sono quelli della meccanica strumentale e degli apparecchi elettrici.

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