FLU svela la sinergia tra “Sicurezza del Brand” e Influencer Marketing in un innovativo White Paper
La crescita esponenziale dell’influencer marketing ha spinto le aziende a investire sempre più in questo canale di marketing.
Secondo le previsioni, i brand spenderanno circa 22 miliardi di dollari nel marketing di influencer a livello globale entro il 2025.
All’interno di questo panorama, FLU, un’entità di spicco specializzata in marketing di influencer e parte del gruppo Uniting, ha recentemente pubblicato un white paper illuminante intitolato “Brand Safety e Influence Marketing: strumenti legali e linee guida per proteggere la tua campagna“.
Il White Paper sviluppato con l’IAP e lo studio legale DGRS
Il white paper, sviluppato con il contributo dell’IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) e dello studio legale DGRS, mira a rispondere a domande comuni delle aziende e dei professionisti del settore sul delicato equilibrio tra la sicurezza del brand, la protezione degli influencer e dei loro mediatori.
L’indagine, condotta tra una selezione di importanti aziende italiane e multinazionali che operano in Italia, ha l’obiettivo di esaminare i principali rischi, gli strumenti legali e le linee guida per garantire la sicurezza del brand durante le campagne di marketing di influencer.
Il white paper mette in risalto la Digital Chart, il testo normativo di riferimento per le campagne di marketing di influencer, creato e recentemente aggiornato dall’IAP.
Questo strumento si rivela essenziale, considerando che solo la metà dei brand implementa clausole di esclusività nei contratti di marketing di influencer e solo il 40% prevede eventuali penalità.
Brand Safety: l’elemento più critico da considerare nell’influencer marketing
L’indagine svela che per l’80% dei professionisti del marketing, la credibilità è l’elemento più critico quando si parla di brand safety. Allo stesso tempo, sette su dieci esprimono preoccupazione per l’associazione con influencer e talenti che spesso si esprimono su questioni eticamente controverse.
Nonostante la crescita del settore, è sorprendente notare che la metà delle aziende non utilizza strumenti per monitorare e garantire la brand safety. Inoltre, solo il 30% dei brand ha una figura o un team dedicato alla gestione delle attività di marketing di influencer.
Rosario Magro, co-fondatore e Chief Operating Officer di FLU, commenta: “Dopo oltre cinque anni di esperienza nel settore, abbiamo avuto l’opportunità di osservare l’evoluzione dell’influencer marketing e la sua integrazione nel mix di marketing. Abbiamo notato che le aziende adottano approcci molto diversi a seconda degli obiettivi specifici, il che è un indicatore eloquente del fatto che le attività di influencer marketing sono percepite in modo diverso dalle diverse aziende. Studiamo quindi progetti su misura per soddisfare al meglio le loro esigenze“.