Oggi abbiamo avuto la possibilità di intervistare Alessandro Gini, fondatore di up4business, una delle realtà più importanti in Italia nel campo della formazione e consulenza su LinkedIn®.
In questa intervista, Alessandro ci guida attraverso il suo percorso professionale, condividendo preziosi l’evoluzione di up4business. Con oltre un decennio di esperienza dedicata esclusivamente a LinkedIn®, Gini offre una prospettiva unica sulle sfide, le strategie e le best practices per utilizzare efficacemente questa piattaforma.
Dalle origini come libero professionista alla creazione di un brand di successo, passando per l’analisi degli errori comuni e le previsioni sul futuro di LinkedIn®, questa intervista è davvero ricchissima di spunti e siamo felici di aver potuto confrontarci con Alessandro.
Ciao Alessandro, grazie per averci concesso questa intervista. La prima cosa che vorrei chiederle è se può raccontarci la storia dietro la nascita di up4business e come si è evoluta l’idea iniziale fino ad oggi?
“Per capire cos’è up4business è utile spiegare cosa facevo prima di up4business. Io ho cominciato a usare LinkedIn® per trovare nuovi clienti per un’altra società che avevo nel 2010, e vedendo i risultati ottenuti mi sono innamorato della piattaforma e ho deciso di farne il centro della mia professione. Nel 2013 è iniziato il mio impegno attivo, focalizzato ed esclusivo verso LinkedIn®, attraverso formazione e consulenza a liberi professionisti ed aziende. Nel tempo il lavoro come libero professionista si è trasformato in un brand e una società che è oggi up4business. In questo percorso ha avuto un’importanza notevole il blog up4business.it/blog che è diventato il sito di informazioni su LinkedIn® più letto in Italia e che ho curato personalmente dal 2013 ad oggi”.
Quali sono state le principali sfide che ha affrontato per riuscire a portare up4business tra le realtà più importanti in Italia nel campo della formazione e consulenza su LinkedIn®?
“C’è voluta molta costanza in questi oltre 11 anni. Oggi tutte le aziende usano LinkedIn® e ci investono, ma allora non era così, senza dubbio ho scommesso sul “cavallo giusto” perché il trend di LinkedIn® è sempre stato positivo. Forse sono stato fortunato, o semplicemente rimuovo le cose meno belle, ma vere difficoltà non ne ho vissute. La sfida forse è stata quella di non mollare per inseguire trend momentanei, andare avanti in un percorso di crescita lenta e costante, basata su onestà e trasparenza verso i clienti e collaboratori. Una crescita di fatturato, di team, di audience e di rilevanza nel mercato”.
Come ha sviluppato il suo metodo per aiutare aziende e professionisti ad utilizzare LinkedIn® in modo efficace? Può farci qualche esempio concreto di successo?
“Il mio metodo si basa su un approccio etico alla piattaforma, ed è nato dall’osservazione di cosa funziona in ogni momento storico. Per me tutte le decisioni strategiche e operative, ad esempio su come compilare un profilo o su quali post devono essere pubblicati, si basano su 3 fattori. Il primo è costituito dall’analisi dei dati, per sapere cosa funziona per una persona o un’azienda nello specifico. Il secondo è la coerenza, ovvero cosa è coerente e allineato con il posizionamento del professionista e dell’azienda e quindi sostenibile a lungo termine. L’ultimo è la reale fattibilità, ciò cosa può essere portato avanti in base alla disponibilità di tempo e risorse a disposizione. Di recente un professionista sul cui personal brand lavoriamo da tempo ha ricevuto un incarico di grande rilievo in una società di consulenza internazionale, che non sarebbe arrivato se non avessimo seguito questo approccio di lungo termine. Altri successi che ci gratificano sono quelli delle grandi aziende che seguiamo, e che grazie ad una pagina LinkedIn® sviluppata strategicamente migliorano la rilevanza nel loro mercato e ricevono nuovi lead organici”.
Quali sono gli errori più comuni che le aziende fanno su LinkedIn® e come possono evitarli?
“Ce ne sono molti, ma i più comuni e anche facili da evitare se si è consapevoli sono 5.
Sicuramente, nel corso degli ultimi anni sta acquisendo sempre maggior valore sia per i professionisti sia per le aziende avere un profilo LinkedIn® di qualità, ma se dovesse fornirci una sua analisi, in che modo è cambiato l’uso di LinkedIn® per il business dal 2010 ad oggi?
“Nella sua essenza non è cambiato molto: LinkedIn® è un luogo di networking tra persone. Tutto gira intorno a questo punto, che è presente anche nella mission di LinkedIn®. Ovviamente cambia tanto il modo in cui questo networking viene svolto, e negli anni la direzione è stata quella di diventare sempre più un social network e quindi dare sempre più importanza ai contenuti pubblicati, con formati che nel tempo hanno un po’ rincorso quelli delle altre piattaforme (per un periodo abbiamo visto anche le storie su LinkedIn®…).
Per molti poi LinkedIn® è diventato sempre più uno strumento di business vero e proprio, soprattutto in ambito risorse umane e vendite. E questo ha portato ad un grande potenziamento di tutte le attività di ricerca di persone e di messaggistica, rendendolo una piattaforma di direct marketing in molti casi. Infine vorrei citare l’advertising, che su LinkedIn® è cresciuto vertiginosamente negli ultimi anni”.
Come vede il futuro di LinkedIn nei prossimi 5-10 anni? Quali tendenze pensa che possano interessare maggiormente la piattaforma?
“Se lo sapessi davvero starei rispondendo a questa domanda da una spiaggia tropicale in un resort di lusso! Quello che però io immagino è una grande continuità e stabilità. LinkedIn® è un social che cresce e sperimenta di solito a ritmi meno sostenuti di altri (vedi Meta o TikTok) e questa è anche la sua salvezza: non si “brucia” e non esaspera i suoi utenti. Questo deriva dal suo modello di business, che non è basato solo sull’advertising, e dal fatto che è uno strumento di business consolidato per molte grandi aziende, e la sua sostituzione non sarà facile anche se dovesse arrivare un vero competitor che oggi non esiste nemmeno. LinkedIn® sicuramente seguirà – a suo ritmo – le varie tendenze, come ora sta facendo con l’AI e domani con la prossima innovazione (chissà quale sarà?).”
Qual è il ruolo dei contenuti di qualità su LinkedIn® e come si può creare un contenuto che sia veramente efficace per il proprio pubblico?
“I contenuti sono diventati importantissimi, la parte più importante di LinkedIn®, ma devono essere di qualità. Ora, dobbiamo intenderci su cosa significhi contenuto di qualità: è il contenuto che genera più visualizzazione o più commenti? O è quello che viene ricordato dai follower a distanza di tempo? O è quello che genera traffico e vendite?
La risposta è: dipende dall’obiettivo! C’è però un aspetto che mi sta molto a cuore e che è la matrice da non perdere mai di vista: un contenuto efficace è un contenuto che fa nascere conversazioni. Online su LinkedIn® o altrove, offline nelle occasioni di incontro. Questo dovrebbe essere sempre l’obiettivo.
E per far nascere conversazioni occorre sapere di cosa vuole parlare il nostro pubblico, occorre attirare la sua attenzione con un buon “attacco” di testo (le prime 3 righe) e con un visual forte e occorre una buona “CTA”, ovvero chiamata all’azione, per coinvolgerlo attivamente”.
Quali consigli darebbe a chi vuole migliorare la propria presenza personale sulla piattaforma?
“Prima di tutto chiarisci qual è il tuo vero obiettivo e a chi devi parlare per realizzarlo. Tutto è una conseguenza di questo: come compili il profilo, come sviluppi il network, i contenuti che scrivi, i commenti che fai, i messaggi che mandi. Quindi spendi tempo ed energie per studiare bene obiettivo e pubblico di riferimento prima di fare un piano di lavoro”.
Sicuramente in up4business investite molto in formazione continua. Che ruolo dai al processo di formazione continua nel mondo del lavoro? E come riesce a mantenere aggiornato sé stesso e il suo team con le ultime novità e cambiamenti di LinkedIn®?
“Quando ho iniziato non c’era molto a disposizione nel mondo della formazione continua dedicato al mondo LinkedIn®, nemmeno all’estero. Per questo ancora oggi sono abituato a fare un aggiornamento costante attraverso un monitoraggio continuo di colleghi e concorrenti nazionali e internazionali. Ogni post, ogni newsletter sono fonte di aggiornamento, più ancora di libri e corsi più strutturati, che talvolta sono già superati nel momento in cui vengono pubblicati. Poi c’è la formazione ufficiale di LinkedIn®, quella attraverso la quale – ad esempio – ho potuto ricevere il riconoscimento di LinkedIn® Certified Marketing Insider. A livello di team mi occupo io personalmente di fare aggiornamenti continui ai collaboratori, ma sono sempre aperto e anzi chiedo, la condivisione di best practice che ci possono far crescere insieme”.
Potrebbe condividere qualche consiglio per i professionisti che vogliono utilizzare LinkedIn® per migliorare la presenza e i contatti della propria azienda?
“Le pagine aziendali su LinkedIn® non servono per il networking, che è in realtà il motivo per cui le persone usano e amano LinkedIn®. Per questo bisogna sempre pensare che i risultati in termini di contatti si sviluppano quando c’è un piano anche per coinvolgere i dipendenti dell’azienda, che con il loro profilo potranno coprire “l’ultimo miglio”, ovvero quello della generazione di lead. Se stiamo invece sul livello di presenza e quindi di notorietà suggerirei di non dare niente per scontato e compilare la pagina e creare il piano editoriale con l’obiettivo di rendere chiara e comprensibile l’azienda anche a chi non la conosce ancora. Questo perché l’attenzione sui social (e anche su LinkedIn®) è sempre poca, e quindi nel fuggevole momento di scroll del feed bisogna rapidamente lavorare su riconoscibilità e memorabilità”.
Una piccola indiscrezione, ci ha portato la voce che state lavorando a un evento che sarà organizzato a breve, può parlarcene?
“Volentieri! Si tratta di Inspire Day, che è un evento di ispirazione e networking dedicato a LinkedIn®, che porta le community online ad incontrarsi di persona per crescere insieme. Abbiamo fatto la prima edizione nel 2023 a Milano e quest’anno replicheremo con due tappe “in tour” a Catania il 27 settembre e a Torino il 4 ottobre, per poi chiudere con 2 giorni di evento a Milano il 21 e 22 novembre. Il primo dedicato a ispirazione e networking e il secondo alla masterclass. Sui palchi di Inspire Day si alternano manager e imprenditori, LinkedIn® Top Voice, esperti di LinkedIn® e influencer. Non vediamo l’ora che inizino le tappe di quest’anno!”
Siamo giunti alla fine di questa bell’intervista. Le vorrei chiedere: ha un motto o una frase motivazionale che l’ha accompagnata durante il suo percorso lavorativo?
“Sono un grande lettore di saggi e manuali di crescita professionale e management; quindi, ho la testa piena di possibili citazioni. Qui voglio ricordarne una: “quello che si può misurare si può migliorare”